lunedì 8 luglio 2013

Ciò che voglio…

(By Massimo Enzo Grandi)

C’è un idea molto speciale in me che vorrei condividere. Seguire delle “semplici regole” non è facile neppure per me, soprattutto tenendo presente che il nostro essere muta in continuazione in base a dove siamo, con chi siamo, a cosa stiamo facendo e a moltissimi altri fattori.

In questa mia idea si tratta di definire esattamente ciò che veramente si desidera, ciò che si vuole. E ciò che veramente si vuole é la somma di tutto ciò per cui – credo – addirittura si viva.

Ciò che si vuole dovrebbe essere allora anche la situazione che ci accompagna per tutta la nostra esistenza… istante dopo istante. Quindi la cosa più logica è che non si deve pensare a cosa si vuole ora, in questo preciso istante, ma  si deve pensare a cosa si voglia sia il risultato finale globale. Questo risultato finale è quello che persisterà per ogni istante che ci si presenta..

Se adesso per esempio ho voglia di sesso non posso pensare che il mio risultato finale sia: fare sesso. Se invece ho voglia di cibo non posso pensare che sia: mangiare

No, non è proprio così. Ciò che veramente si vuole è un risultato finale. Un risultato finale che per chiunque è lo stesso: Star bene ed essere felici.

Questo è l’unico pensiero che deve rimanere fisso in testa:

Star bene ed essere felici!

Se ci si perde nel desiderio del sesso, del cibo, delle cose materiali… ci si perde e basta. Non si ottiene quindi il risultato finale: star bene ed essere felici.

Con ciò non voglio dire che non bisogna fare sesso, o mangiare o chissà cosa. Semplicemente sarebbe meglio non desiderare queste cose con bramosia. Infatti non si tratta di peccati intesi e concepiti come descritti nelle varie scritture, bensì si tratta semplicemente di banali dati di fatto, situazioni, necessità che si presentano nel nostro essere a questo mondo. Situazioni naturali che non hanno alcunché di peccaminoso. Situazioni che come unico danno hanno, se morbosamente desiderate, il solo potere di intralciare il nostro star bene ed essere felici. Situazioni che ci ripagano con un semplice, quasi banale, istante infinitesimale di apparente soddisfazione.

Desiderabile deve essere solo ed esclusivamente quanto di più importante possa esserci per la nostra vita: star bene ed essere felici. Questo è per alcuni in un modo e per altri in un altro. C’è chi è felice nel dare e chi è felice nel ricevere, e per ogni atto che ci rende felici esiste anche qualcosa che ci dà la possibilità di realizzare la felicità di altri.

Ripeto: in un modo o nell’altro!

Sinceramente pur piacevole che possa essere per esempio il sesso, non riesco ad immaginarmi una vita di sesso senza sosta dal mattino alla sera… Ma se desidero star bene ed essere felice ecco che anche il sesso fa automaticamente parte di questo stato, così come potrebbe farne parte un buon piatto gastronomico, un viaggio emozionante, un’amicizia importante… e il tutto nella giusta misura e al momento opportuno.

Desiderare ora una cosa e ora un’altra crea solo confusione. Decidiamo dunque o quello o questo tenendo presente che per “dannarsi l’anima” per un istante di “soddisfazione” deve proprio valerne la pena, e non deve solo essere frutto dell’illusione che un nostro desiderio “morboso” ci fa apparire come di primaria importanza.

Metaforicamente parlando anche nel racconto dell’Eden si fa notare come il desiderio di Adamo ed Eva di assaporare il frutto proibito – pur avendo a disposizione tutto quanto necessario – è la causa dei problemi che i due avranno in seguito a tale “desiderio”. Quindi non importa quale sia stato l’oggetto del desiderio, bensì il desiderio stesso di qualcosa che apparentemente non era già a loro disposizione. (qualcuno potrebbe qui anche dire che fu lo stesso Javeh a inculcare ai due l’idea di NON avere la conoscenza del “bene e del male” stimolando così in loro il desiderio di conseguirla a costo della morte, ma questo è tutto un’altro discorso…)

O queso o quello. L’importante è che si sappia veramente quale dei due si vuole veramente sia il “leitmotiv” della nostra esistenza.

Star bene ed essere felice non è una cosa lontana a cui arrivare. È il nostro qui e ora con la consapevolezza della propria responsabilità su tutto ciò che sta accadendo. È riempire se stessi di quella stessa gioia che si crede di non avere ma che in realtà è semplicemente celata dal desiderio di qualcosa di effimero che non rispecchia in alcun modo la nostra vera felicità.

Ricordiamoci quindi che la felicità ed il benessere scaturiscono proprio da noi stessi e da null’altro, e desideriamo entrambi ad ogni respiro.

.Save Yourself

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